Cerca nel blog

martedì 24 gennaio 2017

NO A QUALUNQUE TIPO DI VIOLENZA PSICOLOGICA SULLE DONNE SOPRATTUTTO A QUELLA CHE NON SI VEDE!


NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Una donna su tre nella sua vita subisce violenza di vari tipi : Sessuale, domestica, psicologica, stalking. Sono dati esagerati? No, sono i dati di un’indagine Europea del 2014 che ha mostrato come a livello di Stati Membri 1 donna su 3 ha subito qualche violenza sessuale e/o fisica almeno una volta nella vita a partire dall’età di 15 anni.
Sono numeri che fanno riflettere e anche tanto. Spesso le donne hanno paura e continuano a subire in silenzio per la presenza di un legame emotivo con il partner, per il timore delle conseguenze o di stigmatizzatizzazione da parte degli altri, o ancora, che la sua denuncia non venga presa sul serio e che nessuno possa aiutarla come purtroppo a volte succede (!!)
Ma tutto questo è sbagliato. E' il concetto che sta alla base di questo pensiero ad esserlo anzitutto.
La violenza può avere effetti devastanti sulla vittima e le conseguenze non sono solo di tipo psicologico ma anche di tipo fisico legate alla salute oppure di tipo economico per le ripercussioni sulla attività lavorativa. Le conseguenze negative della violenza coinvolgono tutti i membri di una famiglia, soprattutto i figli anche se sono testimoni .

Per difendersi le donne devono condividere il problema con chi sta loro accanto: amici, parenti, colleghi e rivolgersi alla polizia sperando di trovare chi ascolti, alle associazioni contro la violenza o ad un avvocato.



ANCHE A QUELLA PSICOLOGICA E' UN TIPO DI VIOLENZA !

ESEMPI DI VIOLENZA PSICOLOGICA

Rientrano tra le fattispecie di violenza psicologica:

Insulti in privato e/o in pubblico
Minacce verso la persona o i suoi cari (figli, famigliari, partner, amici, colleghi, animali domestici, altro…)
Urla indirizzate contro la persona o i suoi cari (figli, famigliari, partner, amici, colleghi, animali domestici, altro…)
Ricatti materiali o morali
Comportamenti dispregiativi e denigratori sistematici (parole sprezzanti ed offensive umiliazioni, ridicolizzazioni, rimproveri, critiche avvilenti, continui confronti con altre donne o precedenti partner)
Controllo sulle azioni (controllo degli orari, delle spese, delle relazioni, delle scelte), sulle parole (correzione continua), sui pensieri
Isolamento fisico e/o relazionale (esclusione dai contatti amicali e famigliari, esclusione dalla comunità di appartenenza)
Ostacoli a perseguire propri obiettivi e desideri (a che la persona prosegua o si cerchi un lavoro verso il quale si sente portata; a che abbia un figlio oppure decida di non averlo; a iniziare, proseguire o riprendere gli studi…)
Limitazione della libertà personale nei movimenti e spostamenti (obbligo di uscire di casa solo in certi orari, obbligo di non uscire sola, ..)
Tradimenti, inganni, menzogne che negano la realtà;
Gelosia patologica (dubbi costanti sulla fedeltà della donna; impedimento a o rimprovero per l’incontro con uomini al lavoro, per strada, in famiglia, tra amici)
Imposizione di un determinato abbigliamento
Imposizione di determinati comportamenti in pubblici e/o in privato
Controllo maniacale della gestione della vita quotidiana
Indifferenza alle richieste affettive
Chiusura comunicativa persistente
Rifiuto sistematico di svolgere lavoro domestico e/o educativo
Sottrazione/danneggiamento volontario di oggetti o animali suoi o dei suoi cari
Rifiuto di lasciare la casa coniugale
Imposizione della bigamia-poligamia
Sottrazione del passaporto, del permesso di soggiorno o di altri documenti necessari
Obbligo/minaccia di tornare al paese d’origine
Matrimonio precoce o forzato
Minaccia di suicidio o autolesionismo da parte del partner
Obbligo firma di dimissioni in bianco


La Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica  - è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro diverse forma di violenza. È particolarmente rilevante perché riconosce la violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione contro le donne (art. 3 dellaConvenzione). La Convenzione stabilisce un chiaro legame tra l’obiettivo della parità tra i sessi e quello dell’eliminazione della violenza nei confronti delle donne.

Questa Convenzione ha 81 articoli ed è stata adottata dal Consiglio d'Europa l'11 maggio 2011
è entrata in vigore negli Stati del Consiglio d’Europa che l’anno ratificata - tra cui l'Italia - il 1° agosto 2014 essa riconosce un ruolo fondamentale alla società civile per eliminare la violenza.

I fondamenti promossi dalla convenzione sono : la prevenzione, la protezione delle vittime, la punizione dei maltrattanti. La convenzione ha un meccanismo di monitoraggio degli Stati per verificare che applichino gli obblighi contenuti e ratificati. L’organo di monitoraggio è il GREVIO (gruppo di eseperti ed esperte sulla violenza ).

-------------------- Video GREVIO  ------------------







Nessun commento:

Posta un commento