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giovedì 16 marzo 2017

Le Onne -Bugheisha, donne Samurai

È una cosa poco risaputa, ma esisteva il corrispettivo femminile allo storico guerriero giapponese, ed erano: le onna-bugeisha. Erano donne che appartenevano alla nobiltà giapponese istruite dai gruppi di Samurai che allenavano le proprie figlie nelle arti del combattimento, perchè potessero occuparsi della difesa della loro casa e dell’onore nei periodi durante i quali gli uomini erano assenti a causa della guerra. La Storia parla raramente di queste eroine.

Una di queste  poi conosciuta come Jingū (c. 169-269 dC), utilizzò le sue abilità per ispirare il cambiamento economico e sociale e divenne una leggenda. E'conosciuta come la onna -bugheisha che guidò l'invasione della Corea nel 200 d.C, dopo che il marito Chūai, imperatore della quattordicesima casta del Giappone, venne ucciso in battaglia.

Queste guerriere sapevano maneggiare le spade e combattevano senza tirarsi indietro di fronte alla lotta durante il periodo feudale, ed erano membri della classe bushi cioè quella dei combattenti.


In contrasto con la katana utilizzata universalmente dalla loro controparte maschile : il samurai, l'arma più popolare delle Onna-bugeishas erano le naginata,  una versatile arma ad asta convenzionale con una lama ricurva in punta.

Non si hanno molte notizie su  queste donne-guerriere giapponesi, ma nella tradizione vi sono altri nomi di alcune di loro, come Tomoe Gozen, Nakano Takeko, Hojo Masako . Vi sono anche storie leggendarie che purtroppo non contengono elementi che le possano  comprovare.
Di Tomoe Gozen, per esempio, si dice essere vissuta nel XII secolo e  distinta durante la Guerra del Genpei, combattuta tra il clan dei Taira e quello dei Minamoto di cui forse lei era servitrice. Tomoe apparteneva a questi ultimi, e durante la Battaglia di Awazu, il 21 febbraio del 1184, si distinse appunto per un atto di grande coraggio correndo verso  le forze avversarie, e lanciandosi contro il  più forte guerriero lo disarcionò e colpendolo con la sua lancia  infine lo  decapitò.

Secondo le cronache oltre che guerriera valorosa ed esperta di arco, era descritta anche come bellissima, con pelle bianca e  lunghi capelli e con tratti affascinanti.  Ma non ci sono conferme a  questi racconti, certo è che Tomoe Gozen e la sua leggenda hanno influito molto nella tradizione, culturale e militare del Giappone.

Nei secoli sono esistite molte donne-samurai e per tradizione. Le armi da loro usate erano perfette per i combattimenti contro i guerrieri uomini, che non potevano avvantaggiarsi così della loro predominanza fisica.

MLince Grassi












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