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martedì 1 novembre 2016

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "TRA I PAPAVERI ROSSI DI CASSINO" di Mary Pace

Sono lieta e onorata di ospitare nel mio blog la presentazione di questo libro scritto dalla cara amica nonchè Comandante Mary Pace , riportandone la descrizione :

DEDICA
 Questo libro è dedicato a tutti i Paracadutisti che hanno combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Mi riferisco, innanzi tutto, ai leggendari Leoni della Folgore, fior fiore di un Esercito e di un Popolo in armi, i quali si sono distinti sul campo di battaglia di El Alamein, scrivendo col sangue e con l'estremo sacrificio una delle pagine di maggior eroismo, che la Storia possa ricordare. Senza viveri, né munizioni, quei valorosi Leoni hanno saputo combattere fino all'ultimo, andando oltre la stessa morte. Con impareggiabile ardimento, hanno affrontato l'impensabile, superando ogni umano limite. Non hanno alzato le mani in segno di resa, né hanno sventolato "bandiera bianca". Sono caduti per la Patria, senza rimpianti. Il loro valore è stato riconosciuto ed ammirato perfino dal nemico. Questi sono i Leoni della Folgore, le cui gesta hanno dato vita ad una imperitura leggenda, scolpita nel marmo per l'eternità. Sono l'orgoglio assoluto della nostra Patria, un fulgido esempio di eroismo, cui le nuove generazioni devono necessariamente ispirarsi. Tale opera vuole rappresentare un tributo anche ad un altro elitario Corpo scelto, ossia i Paracadutisti della Wehrmacht, appartenuti alla I Divisione Hermann Göering. Temuti dal nemico stesso, tanto da essere definiti Green Devils, anch'essi hanno dato ampia prova del loro estremo valore, sopravvivendo a Montecassino, tra i resti del Monastero Benedettino. Senza viveri, allo stremo della resistenza ed intrappolati in quelle macerie, hanno eroicamente difeso un brandello di terra, che nemmeno apparteneva alla loro Nazione. Un pugno di valorosi Diavoli Verdi è riuscito a fermare, per ben 6 mesi, le soverchianti e meglio armate Divisioni alleate, tenendo la Linea Gustav oltre ogni limite e ritardando così la marcia del nemico, che avanzava verso Roma. I Leoni della Folgore ed i Green Devils tedeschi hanno donato la loro giovinezza, per inseguire e difendere una nobile causa. Hanno resistito alle più avverse ed inimmaginabili condizioni. Hanno vissuto e lottato, avendo costantemente accanto il gelido spettro della morte. Sono caduti sul campo, ma le loro gesta riecheggiano per l'eternità. Onore imperituro ai ragazzi della Folgore e della Hermann Göering! Onore alla odierna Brigata Paracadutisti Folgore, custode di quegli aristocratici ideali di puro patriottismo, nonché erede spirituale di quelle gloriose imprese, compiute da chi ha preferito combattere e sacrificare tutto se stesso, pur di mantenere alto l'Onore! FOLGORE!

La redazione dell' opera letteraria, dal titolo "Tra i Papaveri Rossi di Cassino", è strettamente ed intimamente collegata alla odierna situazione geopolitica, caratterizzata purtroppo da un alto indice di instabilità. In molte zone del globo, come il Grande Medio Oriente, il Sud-Est Asiatico e l'Ucraina, si registrano preoccupanti e destabilizzanti tensioni, che potrebbero facilmente degenerare in una tanto assurda quanto letale "escalation" bellica. Protagoniste del devastante scontro militare sarebbero le maggiori potenze mondiali, dotate delle famigerate "armi di distruzione di massa", consistenti in potenti arsenali nucleari, così come in nocivi agenti chimici e batteriologici.
La Storia ci ha insegnato che tutte le guerre, che sono state combattute fin dalla notte dei tempi, immancabilmente abbiano cagionato indicibili sofferenze e determinato lo scorrere di moltissimo sangue. Le operazioni belliche sono portatrici di distruzione e morte.
Nel caso in cui, nella nostra epoca, dovesse scoppiare una guerra mondiale, sebbene di tipo "convenzionale", ovvero laddove non siano impiagate le terrificanti armi di distruzione di massa, ci attenderebbe comunque un lungo e funesto periodo. Le operazioni militari non risparmierebbero nemmeno l'indifesa popolazione civile, come peraltro la Storia ci ha tristemente insegnato, tramite il compimento di operazioni di bombardamento strategico a tappeto. Esse sono state scientemente predisposte contro obiettivi che non rivestissero alcuna importanza strategica, bensì esclusivamente essendo finalizzate ad annichilire il morale della inerme popolazione.
Proprio per tali imprescindibili motivi, assolutamente non dobbiamo dimenticare ciò che sia successo più di settanta anni fa.
Comunque, nulla vieterebbe, anzi, vi sarebbero buone possibilità, che una nuova guerra mondiale possa degenerare in un devastante conflitto nucleare, tale da rappresentare davvero l'apocalisse.
Sulla diplomazia dei vari Paesi, pertanto, grava un delicatissimo onere, poiché essa è soggetta all'obbligo morale e politico di adoperarsi proficuamente, affinché si eviti la reiterazione dei tremendi errori del passato, consistenti nella genesi di quelle tensioni internazionali che, irrimediabilmente, hanno condotto ad un conflitto globale.
Nessuno desidera uno scenario del genere. Tuttavia, come noto, non è la popolazione ad assumere le decisioni. Sono i capi di Stato e di Governo a decretare la nostra fine. Lo scettro del comando è nelle loro mani. Ciononostante, a morire sul campo sono i soldati e i civili, non certamente la classe politica che governa una nazione.
Ho scelto di scrivere questo libro proprio perché la persone comuni possano prendere contezza dell'orrore che una guerra è in grado di produrre. La popolazione è costretta a patire indescrivibili supplizi. Si soffre la penuria di acqua, cibo e medicinali. Le case sono rase al suolo dai bombardamenti nemici. Si interrompono i servizi pubblici essenziali, come l'utilizzo della corrente elettrica e l'impiego degli ordinari mezzi di locomozione. Non c'è posto negli ospedali, che debbono ricoverare sempre più feriti. Scarseggiano i medici. I cadaveri con le carni dilaniate sono abbandonati nelle strade, in totale stato di decomposizione.
Il mio testo è ambientato nel 1944, penultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, a Cassino. Quest'ultima è stata nominata "città martire", poiché luogo di morte di un impressionante numero di soldati, oltre che di civili. In quella zona, le persone hanno sofferto le pene dell'inferno. Ogni giorno, Cassino ospita molti soldati stranieri, i quali, novantenni, tornano a visitare quei posti. Nel cuore di ogni militare o civile, che abbia vissuto quel luttuoso periodo, la guerra traccia un solco indelebile, scavato dall'afflizione e dal tormento. Oppure, in tale città giungono i figli ed i nipoti di coloro che hanno combattuto e sono caduti in quelle zone.
A Cassino, il fronte è durato ben sei lunghi mesi di intense e cruenti battaglie. Il primo a raggiungere quelle zone, durante la guerra, fu il Generale Fridolin Rudolf Theodor von Senger und Etterlin. Essendo un cattolico praticante, prima di mobilitare le sue truppe a Cassino, egli si recò direttamente dall'Abate Diamare. L'alto Ufficiale tedesco, infatti, desiderava partecipare alla celebrazione del rito della messa. Il generale mai avrebbe immaginato che lì, a Cassino, si sarebbe attestata la sua ultima resistenza, per così tanti mesi. Comunque, egli ricevette il perentorio ordine di fermarsi e dispiegare le proprie forze a Cassino, virtualmente lungo la "Linea Gustav", che doveva essere tenuta ad ogni costo, anche della stessa vita. Essa, infatti, costituiva il punto più stretto dell'Italia e, dunque, la zona più favorevole per arrestare l'avanzata degli Alleati.
Le truppe germaniche sono state schierate a dicembre, quindi all'inizio della stagione invernale. Quell'anno, peraltro, si dimostrò particolarmente freddo. Si verificarono anche copiose nevicate, oggi, invece, ormai assenti. I soldati tedeschi, rifugiati nei bunker, e non, come erroneamente asserito dagli USA, all'interno dell'Abbazia di Montecassino, soffrirono anche a causa del pungente freddo, con temperature proibitive, oltre che per la fame, i bombardamenti e, ovviamente, la paura. Lo spettro della morte era sempre al loro fianco.
Si è trattato di una guerra combattuta a colpi di mitragliatrici, cannoni, mortai, bombe a mano, pertanto a breve distanza tra gli schieramenti nemici. Ovviamente, ancora non esistevano tutte quelle armi sofisticate di adesso, che possono determinare maggiori danni e che sono caratterizzate da gittata e precisione ben superiori.
Il "Fiume Rapido" rivestì una certa importanza nella battaglia di Cassino. Infatti, si combatteva sia dall'altra parte della città, ovvero verso il monte sulla cui sommità si erigeva il monastero benedettino, sia dove fosse ubicata la Casilina.
Le truppe USA tentarono più volte di oltrepassare il "Fiume Rapido". Soprattutto, fu la 36esima Divisione Texas che provò a raggiungere l'altra sponda, mediante dei battellini di gomma, i quali si foravano facilmente sotto il fuoco delle mitragliatrici tedesche. Inoltre, le truppe germaniche avevano minato il fondo del fiume. Moltissimi soldati alleati caddero proprio durante tale attraversata, tant'è che l'acqua si tinse di rosso.
La sottoscritta è stata spronata a narrare gli eventi bellici di Cassino. Mia madre, infatti, mi raccontava sempre che, durante il parto, mentre io venivo alla luce, i vetri delle finestre si ruppero. La mia nascita è stata certamente un bellissimo evento, foriero di immensa felicità, ma, nel contempo, anche triste e cupa, poiché essa si verificava proprio sotto i bombardamenti. Come se, tra me e quella battaglia, esistesse un cordone ombelicale, che avrebbe per sempre unito il mio destino a quei drammatici fatti.

di Mary Pace

MLince Grassi
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